IL 2022 È L’ANNO INTERNAZIONALE DEL VETRO PER L’ONU.
Al palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, si svolgerà l’evento inaugurale e Dino Zandonella Necca, di Surfaces Group, terrà uno dei discorsi di apertura.
Il riconoscimento delle Nazioni Unite che sanciscono il 2022 come Anno Internazionale del Vetro (IYOG) rappresenta un riconoscimento dell’importanza del Vetro, per le sue peculiarità come materiale, sicuro, salubre, eco-compatibile e altamente riciclabile, che lo rendono imprescindibile per sostenere le attuali sfide della transizione ecologica, per una società più sostenibile e human-friendly.
I prossimi 10 e 11 febbraio presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra si svolgerà la cerimonia di inaugurazione. Come gruppo Surfaces siamo orgogliosi di annunciare che Dino Zandonella Necca, terrà uno dei discorsi di apertura.
Chi conosce il mondo del Glass Machinery non può non ricordare il notevole contributo di Dino Zandonella Necca alla costituzione della Glass Community, quella casa delle Associazioni che ha svolto un ruolo fondamentale per questo riconoscimento internazionale.
Ing. Zandonella, al di là del suo ruolo imprenditoriale e istituzionale, come promotore della “Casa delle Associazioni”, si sente orgoglioso, e in un certo modo partecipe, per questa decisione dell’Onu, di istituire il 2022 come anno internazionale del Vetro?
“Vorrei sottolineare che il prestigioso risultato dell’IYOG International Year Of Glass è dovuto anche a questi incontri, nati da un’idea che abbiamo avuto, anche da parte del sottoscritto: successivamente alla crisi del 2009. Ci siamo resi conto che bisogna fare squadra aprendosi ai diversi sentire, alle strutture limitrofe.
È fondamentale fare sistema, per fare fronte alle limitate risorse finanziarie e umane, soprattutto per le associazioni territoriali, dei vari paesi, che affrontano problematiche simili, sono spesso sotto strutturate e si devono confrontare con iter di qualifica e normative complesse.
Trovarsi a Murano con molte associazioni del Vetro, che poi si sono attivate presso le istituzioni dei loro paesi, ha contribuito a sensibilizzare anche le alte sfere dell’Onu nella promozione del IYOG.”
Vi aspettate che vengano proposte o approfondite anche delle politiche di sostegno alla produzione e all’impiego di materiali più eco-friendly, come il vetro, da parte delle istituzioni nazionali ed europee, dopo questa iniziativa delle Nazioni Unite?
“Ritengo che l’anno Internazionale del Vetro sia un risultato eccezionale, il vetro è un materiale fantastico, ha un tasso di riciclo tra i più elevati, che consente un abbattimento dell’impatto ambientale e le nuove tipologia di coating che isolano il vetro utilizzato in ambito architettonico, danno risultati efficienti anche per l’isolamento in edilizia.
Il vetro ha anche caratteristiche meccaniche incredibili grazie alle nuove tecnologie. È importante anche per il settore automotive e per il digitale, senza contare l’importanza del vetro cavo per il settore farmaceutico e alimentare.
Sono convinto che IYOG sia un’ottima opportunità per diffonderne la conoscenza anche nelle scuole non solo per il business, perché è un materiale importante per il nostro futuro.
L’aspetto culturale ritengo sia decisivo. Noi come comunità dovremo renderci conto della preferenza del vetro. Deve aumentare la sensibilità di ognuno.
Quanto è importante che gli imprenditori, attraverso i loro organi rappresentativi, facciano sistema, per continuare a sostenere l’uso del vetro?
“L’importante attività in seno alle associazioni di categoria ci permette di superare l’individualismo dell’imprenditoria italiana, che riunisce la genialità con una scarsa inclinazione alla collaborazione e produce una spiccata proliferazione di PMI, che non si riscontrano in altri paesi.
Ognuna di queste aziende ha caratteristiche di eccezionalità ma il fatto di essere un organismo a sé, limita la possibilità di crescere in maniera significativa e di giocare un ruolo fondamentale per il comparto.
Il limite stesso dell’industria italiana della meccanica del vetro, è di essere leader mondiali, ma non essere riconosciuti come tali, nonostante il nostro export movimenti 1 miliardo e 400mio di euro e rappresenti un fiore all’occhiello della nostra economia.
Devo dire che grazie al nostro prezioso lavoro associativo, la mentalità sta cominciando a cambiare e si inizia, spinti anche dalla crisi, a collaborare in sinergia. Assai significative sono state ad esempio le collaborazioni, con la Stazione Sperimentale del Vetro e con Promovetro, associazione degli artigiani di Murano”.
Lei fa parte di un gruppo come Surfaces che è in costante ascesa e oltre a cogliere le sfide del mercato, si propone di dettare la linea con le sue innovazioni, anche sul versante degli utensili per la lavorazione del vetro. Nel 2021 la Glass B.U. del gruppo si è rafforzata con l’ingresso di un brand storico come Vincent, che affianca Adi e RBM Italia.
“Il nostro gruppo Surfaces è l’emblema di questa policy virtuosa, unendo i vari brand abbiamo avuto un rilevante impatto sul nostro business. Bisognerebbe vincere individualismo per costruire progetti sempre più importanti. Mettersi insieme è un’esigenza ma le sinergie hanno un effetto moltiplicatore incredibile.
I nostri brand hanno tutte peculiarità uniche, riconosciute dal mercato. RBM per le mole per lucidatura; ADI è cresciuta in modo rilevante su mole per macchinari verticali x manufatti di grandi dimensioni; Vincent ha elaborato soluzioni molto importante sul versante automotive”.
Sono in fase di studio delle nuove soluzioni applicative eco-compatibili o un approfondimento delle applicazioni attualmente a catalogo?
“Proprio Vincent per il comparto automotive, ha sviluppato un nuovo tipo di mola, che consente una riduzione degli scarti e del costo stesso della mola, grazie a un corpo più contenuto. Si è ridotta notevolmente la parte non consumabile della mola, con un foro molto più ampio, quasi una corona. Poi viene fornito al produttore un adattatore per la macchina per recepire l’anello più largo. Quando si consuma, si scarta solo la mola mentre l’anello viene riciclato. Il risultato è notevole perché i costi di trasporto legati al peso, i costi di produzione e i costi di smaltimento vanno a impattare, soprattutto nel settore automotive dove le produzioni sono rilevanti”.
Quanto questo cambiamento di prospettiva si è reso necessario per le richieste e le sollecitazioni che vengono dal mercato?
Ci sono differenze tra i vari mercati?
“E’ ancora raro che le aziende del nostro settore facciano esame dei costi approfondita basandosi sui TCO Total Coast of Ownership, anche in aziende strutturate.
Però le aziende che migliorano crescono e guadagnano quote di mercato sono quelle che considerano anche i TCO. È necessario ci sia collaborazione tra ufficio acquisti e utilizzatore.
Spesso un utensile di qualità superiore garantisce un’ottimizzazione della gestione, della manutenzione e dei fermi macchina.
Ci sono comunque mercati più sensibili ai TCO, come Stati Uniti, NordEuropa e Germania.
Ma le cose stanno cambiando e c’è una diversa percezione verso la qualità, la tecnologia e la performance, anche per il notevole impatto dei costi logistici e di immagazzinamento”.
I buoni propositi per l’anno nuovo. In questo anno dedicato al Vetro, oltre ai nuovi prodotti che il vostro gruppo sta promuovendo a breve, quali soluzioni sono allo studio a più lungo termine?
“Per noi l’importanza fondamentale è fare sinergia tra le diverse tecnologie interfacciando i prodotti di Vincent, Rbm e Adi, per proporre le soluzioni complete, utili per il cliente e complesse per i competitors. Ci proponiamo sempre più per una partnership, che fornisca ai clienti un progetto complessivo, un sistema appunto. Questo ci premia sul mercato e ci tutela. Il Cliente sarà sempre più interessato alla soluzione che al prezzo, anche per l’incidenza sul processo complessivo, con un risparmio di costi a lungo termine.
A livello associativo invece, ci vuole segnalare gli appuntamenti più significativi
“Certamente la GLASS WEEK, che si svolgerà a metà settembre a Milano, con la collaborazione di MISE e ICE Agenzia, e che affiancherà, per il versante industriale, la Glass Week veneziana che coinvolge la produzione artigiana, creando un ideale ponte tra queste due realtà della produzione del vetro. Coniugare Venezia con Milano potrà essere un asso nella manica. Non coinvolgerà solo il mondo produttivo, ma anche il versante sociale e culturale.
Un’opportunità per tutto il sistema Italia, considerando anche il coinvolgimento nella ricezione e accoglienza”.
Per concludere, quali emozioni l’accompagneranno in questo prestigioso evento celebrativo, che si svolgerà a Ginevra i prossimi 11 e 12 febbraio con la Conferenza di inaugurazione?
“Per me è incredibile poter partecipare a una cerimonia di tale prestigio e sicuramente sarà grande l’emozione per il mio speech, me ne sto rendendo conto man mano che si avvicinano i giorni. Ma ne sono molto orgoglioso perché noi, di Vitrum, più di tutti con la Community of Glass Association abbiamo lanciato e promosso quest’idea”.